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Lunedì 8 Marzo 2010

Alla conferenza stampa indetta il 5 marzo alle ore 11,00 presso i locali del CONI Provinciale di Mestre, erano presenti quattro importanti testate locali: Gazzettino, Nuova Venezia, Ve-Sport e Gente Veneta. Il presidente dell’Associazione Cronometristi, rag. Giuseppe Berton, coadiuvato nella presentazione dal Presidente del Panathlon di Mestre avv. Giorgio Chinellato e dal Vice Presidente Panathlon di Venezia geom. Giuseppe Zambon, ha risposto alle numerose domande pervenute dai nostri interlocutori.
Una cosa di cui ci siamo accorti, è che il mondo cronometristico è poco conosciuto dai media, pertanto la Mostra che si svolgerà a Mestre dal 15 al 19 marzo dovrà essere l’occasione per entrare definitivamente nel mondo sportivo ed avere quel riconoscimento che si merita.
La Mostra avrà come cornice, alle ore 16.30 di Lunedì 15 c.m., la partecipazione di atleti di fama Olimpica: per il canottaggio Daniele Scarpa, per il Nuoto Simone Cercato, per il tiro con l’arco Sandra Truccolo. Oltre alle autorità saranno presenti in rappresentanza della Carive il Presidente Dr. Giovanni Sammartini, per la FIN Veneta il dr. Roberto Cognonato, per il Pattinaggio il dr. Giovanni Martignon Commissario Tecnico Corsa, per il Karting il dr. Francesco Calzavara. Avremo inoltre l’onore di ospitare il Presidente della Federazione F.I.Cr. Avv. Gianfranco Ravà.
Porteremo il più anziano e longevo cronometrista italiano, Signor Adone Pirazzoli, 99 anni del Lido di Venezia, affiancato da altri benemeriti dell’Associazione tra cui Nordio Rodolfo, cronometrista nella specialità del Canottaggio, alle Olimpiadi di Roma del 1960.
Oltre a ciò, saremo ospiti di “La Frezzeria”, trasmissione di Televenezia, oggi, 8 Marzo, e il giorno 11 Marzo alle ore 8,00 per parlare della Mostra e del cronometraggio in Italia.
La Terza rete Rai e Televenezia mi hanno assicurato che riprenderanno l’evento.
Un rinfresco sarà offerto a tutti coloro che saranno presenti.
ASD Cronometristi della Provincia di Venezia

Venerdì 5 Marzo 2010

Le Origini del Cronometraggio in Italia e nell’A.S.D.Cronometristi della Provincia di Venezia

Ripercorrere 70 anni di vita di una Associazione comporta sempre dei rischi quali la mancanza di una documentazione completa e la facilità di cadere nella retorica o nella apologetica.
Dall’altro verso, però, non si può far passare inosservato un periodo così importante per noi Cronometristi Veneziani e per lo sport in generale del quale siamo stati, siamo e saremo sempre parte integrante.
La documentazione raccolta in Sede e presso la nostra Federazione è, per alcuni anni iniziali, incompleta e pertanto la ricostruzione storica risente in parte di questa lacuna.
Poiché le ricerche esperite anche presso altre Federazioni Sportive non hanno fornito particolari atti che documentassero le prime esperienze cronometristiche in Venezia, si è cercato di sopperire al vuoto iniziale con i ricordi di coloro che, in prima persona, hanno vissuto i momenti più esaltanti di questa particolare “avventura”.
Certamente, prima che i “ 15 ” pionieri del cronometraggio locale firmassero l’atto di affiliazione alla Federazione, sono esistite forme anche organizzate di attività cronometristica; l’impossibilità comunque di risalire con certezza ai “ primi” in assoluto ci suggerisce la necessità di iniziare la nostra storia dal 1940, anno ufficiale di costituzione della struttura provinciale di Venezia, attualmente denominata A.S.D.Cronometristi della Provincia di Venezia.
Al 01gennaio 2010, chi dedicando solo qualche anno, chi una intera vita, hanno fatto parte dell’Associazione oltre 5 00 cronometristi.
Mentre per costoro esiste nominalmente una valida documentazione, per l’attività svolta ci è difficile invece fornire una tabulazione completa in quanto i primi dati risalgono al 1951.
Solo grazie allo zelo di Alessandro Donadon, dal 1962, siamo in possesso di elementi precisi che ci permettono di analizzare in dettaglio i settori d’impiego dei cronometristi veneziani e l’impegno da questi profuso.
Dal 1975, Giuseppe Zambon, raccoglie dati e statistiche fino al 1992.
Dal 1993 Renzo Raniolo ha saputo creare una banca dati che permette, correlando questi ultimi, di addivenire perfino ad estrapolazioni statistiche. Riandando nel tempo per questa analisi storica che ci siamo imposti, abbiamo involontariamente scoperto quali e quanti cambiamenti siano avvenuti nel mondo sportivo che ci circonda. Non possiamo quindi ignorare l’evoluzione dello sport dallo spirito di De Coubertain a quello di “Sport Spettacolo”, evoluzione che ci ha visto sempre pronti e preparati a qualsiasi innovazione e questo grazie solo alla nostra passione ed al nostro impegno. Anche se per noi deve rimanere sempre un piacevole “HOBBY”, oggi sappiamo che per poter soddisfare giustamente le esigenze degli atleti, degli organizzatori e del pubblico occorre una preparazione altamente qualificata che si può ottenere solo dedicando molto tempo allo studio di regolamenti, delle apparecchiature, degli schemi d’impianto e al software necessari al perfezionamento del nostro apparato organizzativo.

Il Presidente
Giuseppe Berton

LE ORIGINI DEL CRONOMETRAGGIO IN ITALIA

Da sempre l’uomo ha voluto o dovuto confrontarsi con il “Tempo”. Fino dall’antichità, “Giudici” anche improvvisati hanno svolto funzioni di “Cronometraggio” basando le loro rivelazioni sulle più disparate tipologie ed unità di misura. Bisogna, però, aspettare il 1904 per trovare in Italia una prima forma organizzata di attività cronometristica. Si trattava allora di semplici amatori, in maggioranza appartenenti al alcune Federazioni Sportive, che si dedicavano al cronometraggio di un limitato numero di Sport, senza alcuna precisa specializzazione. La maggior parte delle Gare Olimpiche, insomma, continuava ad essere gestita dalle varie Organizzazioni Sportive. Un modo di cronometrare quindi del tutto personale e scarsamente omogeneo, che ben presto impose a questa sparuta pattuglia di appassionati l’esigenza di fondare un’organizzazione in grado di guidare e gestire la nuova figura del Cronometrista.
Così, il 3 novembre 1921, viene costituito il SICU (Sindacato Italiano Cronometristi Ufficiali) con sede in Milano. Nel 1922, gli iscritti al Sindacato sono 26; il 19 aprile dello stesso anno viene emanato il primo Statuto ufficiale. Nel 1923, gli effettivi risultano essere già 46. Il 10 febbraio 1924, il SICU tiene a Milano il primo Congresso Ufficiale della nuova organizzazione.
Nel 1925 il CONI riconosce ufficialmente il Sindacato che può, quindi, svolgere la propria attività in un più ampio contesto sportivo, assolvendo a compiti sempre più specialistici.
Nel 1927, il SICU cambia la sua denominazione in Associazione Italiana Cronometristi, secondo le direttive impartite dal CONI che, dal 1928, “suggerisce” alle Federazioni Sportive di richiedere regolarmente la presenza dei cronometristi nelle gare in cui il tempo è elemento determinante.
Nel 1930, l’Associazione Italiana Cronometristi, viene affiliata al CONI e, nel 1933, si trasferisce a Roma nei locali dello stadio Foro Italico. Il grosso problema da affrontare è legato all’incremento del numero degli iscritti in quanto l’aumento dell’attività non consente più di “coprire” interamente i servizi con l’organico esistente. Infatti, il CONI, con circolare del 19 ottobre 1933, dispone che ”…… tutte le manifestazioni sportive dovranno essere presenziate da cronometristi ufficiali iscritti alla AIC ”. E’ la regolamentazione di un sistema e l’inizio di una nuova epoca: “ ….nessun risultato di gara potrà essere omologato se nei verbali non risulterà la firma che attesta la presenza del cronometrista dell’AIC “. Così anche quelle Federazioni Sportive, che fino ad allora erano state più restie a servirsi dei cronometristi ufficiali, si devono assoggettare alle nuove disposizioni e “…. Quelle….che….si sono servite di cronometristi non iscritti all’AIC dovranno far pervenire ….l’elenco di tali persone che, se ritenute idonee, saranno ammesse all’AIC stessa”. Nel 1933, quindi inizia una nuova fase organizzativa che tende a sviluppare in modo più conforme la presenza dei Cronometristi nelle varie parti d’Italia. Si provvede, infatti, a gestire perifericamente l’attività della Associazione dividendo il territorio in Zone e nominando dei Fiduciari Provinciali.
Nel 1934 si sperimenta per la prima volta il cronometraggio elettrico al 1/10 di secondo.
Con deliberazione della Presidenza del CONI dell’11 dicembre 1935, l’Associazione Italiana Cronometristi assume la nuova ed attuale denominazione di Federazione Italiana Cronometristi.
Negli anni che precedono il secondo conflitto mondiale, l’attività cronometristica andrà sempre più intensificandosi, tanto che la FICr concorrerà più volte all’assegnazione del Trofeo “CONI”.

A.S.D.Cronometrsiti della Provincia di Venezia